martedì 6 febbraio 2007

Grabbi v.s. Moggi 2


Le minacce all'ex ds della Roma Franco Baldini e al calciatore Corrado Grabbi, queste le principali accuse rivolte a Luciano Moggi e a suo figlio Alessandro riguardo all'inchiesta sulla Gea.

Tra le accuse contestate a Luciano Moggi dai pm romani che hanno indagato sulla Gea ci sono anche le minacce rivolte all'ex direttore sportivo della Roma Franco Baldini e al calciatore Corrado Grabbi. Nel primo caso si fa riferimento alle pressioni esercitate nel 2000 sull'ex dirigente giallorosso perché intercedesse presso i giocatori romanisti "affinché - si legge nel capo di imputazione - rilasciassero procure sportive ad Alessandro Moggi e Franco Zavaglia. Evento non verificatosi per cause indipendenti dalla sua volontà, consistite nel rifiuto di Baldini di intercedere presso i giocatori".

A parlare della circostanza con gli inquirenti era stato lo stesso Baldini in occasione di una deposizione fatta il 10 maggio scorso. "Luciano Moggi - dichiarò Baldini - ebbe a 'rimproverarmi' del fatto che da quando c'ero io il figlio Alessandro nonché Zavaglia non avevano più facilità ad acquisire le procure sportive dei giocatori del settore giovanile della Roma, avvertendomi che il nostro era 'un lavoro particolare, un anno si lavora da una parte, un anno dall' altra e che un anno non si lavorà. Gli controbattei dicendogli che le sue minacce con me non avevano effetto in quanto io stesso stavo cercando un pretesto per uscire dal calcio".

Per quanto concerne l'episodio Grabbi, gli inquirenti romani contestano all'ex dg della Juventus di aver intimato al calciatore "con toni perentori ed arroganti di smentire un' intervista all'Espresso nella quale riferiva le angherie subite nel corso della sua carriera da parte di Luciano Moggi nonché le pressioni subite da Alessandro Moggi affinché gli concedesse la procura sportiva".

Il 21 giugno scorso Grabbi dichiarò alla guardia di finanza che nel 1995, epoca in cui militava nella Juventus, "dopo un paio di mesi da quando Alessandro Moggi cessò di esercitare pressioni su di me per conferirgli la procura, Luciano Moggi mi chiamò in sede, pretendendo che andassi da solo. Mi mise fuori rosa nonostante avessi già fatto altre partite ed avessi già segnato diversi gol, dicendomi che avevo fatto una rissa in discoteca al Sestriere il 31 dicembre 1994, cosa non vera. Moggi mi addebitò tale episodio dicendomi che glielo aveva detto un certo maresciallo. Dopo un paio di giorni tale notizia fu pubblicata sui giornali a livello nazionale".(fonte Eurosport)

1 commento:

Anonimo ha detto...

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