domenica 8 marzo 2009

Grabbi e l' incubo Ternana Correre senza avere i piedi

Da La Gazzetta dello Sport (28 aprile 2000)

Grabbi e l' incubo Ternana Correre senza avere i piedi «Sfido chiunque a giocare senza i piedi». E poi: «Come si fa a correre senza i piedi?». Già, come si fa? Corrado Grabbi se l' è chiesto molte volte quando era alla Ternana e doveva comunque andare in campo. È successo 14 volte, spiccioli di partita e un dolore quasi insopportabile: «Un anno terribile, una vera tragedia». Non ha paura a usare frasi forti adesso che il capitolo si è chiuso, adesso che quel rognoso stopper che si chiama morbo di Lederhaus ha finito la carriera. Spiega Grabbi: «Un caso rarissimo, uno dei pochi in Italia. Sono stato colpito da una specie molto grave di ispessimento dell' arco plantare che mi impediva perfino di camminare. In pratica, hanno dovuto ricostruirmi la pianta dei piedi». Due volte sotto i ferri, prima e durante la sfortunata esperienza di Terni. Lo operano i medici della Juve (proprietaria di metà del cartellino) e questo resta, per il momento, l' unico legame con la società che l' ha visto nascere e poi mandato in giro perché crescesse. «Stavo male - dice ancora Grabbi - e lo sapevano tutti. Giocavo ma era come se non ci fossi. Me ne sarei rimasto volentieri fermo, ma capisco la società: doveva dimostrare che avevo un valore, che nonostante tutto potevo essere impiegato. Mai fatto un allenamento, e non è un modo di dire: tutto vero». Gioca e segna anche: su rigore al Chievo e al Verona. «No, lasciamo perdere i gol. Ero a pezzi, correvo sui talloni, mi sentivo al dieci per cento, forse meno, rispetto agli altri. Tra l' altro stavo facendo anche il servizio militare: alla fine, mi hanno dato 160 giorni di convalescenza, non male». I numeri sono questi, i tempi dicono tutto: prima operazione nel giugno ' 98, la guarigione completa nell' ottobre ' 99. «Ho imparato cosa significa soffrire, per fortuna la squadra mi resta vicino, soprattutto Borgobello». Sì, perché c' è anche una squadra e un campionato da vivere. E l' esonero di un allenatore: «Una decisione che non ho capito, anche se io ero l' ultimo a poter dire qualcosa. C' era un rapporto eccezionale con Cuccureddu, un bravo tecnico, uno capace di motivare i giocatori. A volte, era lui stesso a chiedermi di giocare, anche per questo accettavo di farlo nonostante non fossi a posto. Adesso, vedo che sta portando il Crotone in serie B: un traguardo che merita di raggiungere». Lederhaus e la Ternana sono in archivio: adesso c' è soltanto il Ravenna e tanti brutti ricordi che ogni tanto riaffiorano: «Una partita che sento moltissimo, so che mi temono... Vorrei finire bene il campionato: arrivare in doppia cifra. Da gennaio, da quando sono tornato quello di prima, ho segnato 9 gol. Qui ho trovato un ambiente eccezionale, la società che ha creduto in me anche se arrivavo da una stagione molto tribolata». Per il Ravenna e per Grabbi quello che è successo l' anno scorso non conta: «Ho il vantaggio dell' età, se mi fosse capitato questo guaio a 30 anni, davvero non so come avrei reagito. Non so se avrei avuto la forza per continuare».
Longhi Guglielmo