Grabbi v.s. Moggi
Contro una delle grandi promesse del calcio italiano, Corrado Grabbi, stella delle giovanili della Juventus, capocannoniere in serie B con la Ternana, Luciano Moggi formulerà "minacce con toni perentori e arroganti". Di fatto, gli interruppe la carriera. Ecco l'interrogatorio del calciatore: "Le vere ragioni della mia cessione dalla Juventus suppongo siano dovute ai pessimi rapporti che ho sempre avuto con Luciano Moggi... Alessandro Moggi e Franco Zavaglia, sin dal 1994, per tre-quattro mesi hanno esercitato una pressione costante nei miei confronti per avere la procura. La mia resistenza ha determinato un deterioramento dei rapporti in particolare con Luciano Moggi. Nel 1995 mi chiamò in sede, pretendendo che andassi da solo. Mi mise fuori rosa nonostante avessi già fatte altre partite e segnato diversi gol: mi disse che avevo fatto una rissa in discoteca al Sestriere la notte di Capodanno. Era una totale falsità, mi disse che glielo aveva detto un certo maresciallo. Dopo un paio di giorni questa notizia fu pubblicata sui giornali a livello nazionale... Andai a parlare con Marcello Lippi e si limitò a dirmi che le decisioni le prendeva la società. Lippi risentiva notevolmente dell'influenza di Moggi. Così fui estromesso dalla prima squadra per un paio di mesi, poi mi reintegrarono... Alla fine del campionato 1994-1995 fui ceduto alla Lucchese in serie B. Nel 1996 Moggi mi chiamò in sede da solo per mandarmi al Cosenza, rifiutai perché volevo stare vicino a mio padre che non stava bene e lui mi disse che "c'erano gli aeroporti a Cosenza". Io rifiutai e si arrabbiò molto. L'ultimo giorno del calciomercato Beppe Galli mi chiamò dall'albergo a Milano e mi disse di raggiungerlo, c'era un interesse su di me da parte del Prato di Toccafondi, ma io dissi di no: mi offrivano una cifra di 80 milioni l'anno inferiore ai 120 che mi diede un mese dopo il Modena. Al mio rifiuto Moggi mi cacciò fuori dal box Juventus al calciomercato di Milano dicendomi che avrei potuto giocare nel giardino di casa mia... Alessandro Moggi e Franco Zavaglia mi raggiungevano all'albergo in cui eravamo in ritiro e mi dicevano che se avessi conferito loro la procura avrei giocato ad alti livelli e che mi avrebbero fatto il contratto con la Juventus... Tutto questo l'ho raccontato all'Espresso nel luglio 2005 e Luciano Moggi mi telefonò per chiedermi di smentire l'intervista con tono arrogante. Non l'ho mai smentita".(da www.repubblica.it)
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